La condizione dei portatori di handicap è poco conosciuta dalle stesse autorità burkinabè, tanto che l’ultimo rapporto ufficiale risale al 2014 ed è stato fatto dal Ministero dell’Azione Sociale e della Solidarietà Nazionale, con l’aiuto di UNICEF ed altre ONG internazionali.
Dallo studio, emergono dati importanti sui portatori di handicap in Burkina Faso che possiamo così sintetizzare:
- 82% dei disabili abita in zone rurali o peri-urbane (quartieri non lottizzati),
- 39,2% dei disabili sono tra i 6-11 anni ed il 23,8% sono tra i 12-15 anni,
- il 72,6% dei disabili non frequenta attualmente la scuola ed il 34,6% non l’ha mai frequentata, solo il 7,1% arriva alle secondarie,
- Solo l’1,8% frequenta corsi di apprendistato o piccoli lavori informali,
- 25% disabilità di mobilità, 12% vista, 11% udito, 9,5% udito e linguaggio, 9,3% epilessia, 8,3% problemi o ritardi mentali,
- 48,6% dei disabili ha subito discriminazioni sociali medio-gravi,
- solo il 39% ha beneficiato di aiuti esterni alla famiglia propria, compresa la comunità locale, ONG, strutture religiose,
- solo il 2% ha ricevuto aiuti scolastici.
Da anni Nasara ed i Padri Redentoristi gestiscono insieme due Centri di Riabilitazione che in Burkina Faso sono conosciuti come CMA (Centre Medicine Alternative).
Questi CMA sono specializzati per le terapie sui bambini portatori di handicap gravi:
- Il primo CMA, gestito dalla congregazione del Padri Redentoristi, opera dal 1997 ed è collocato nella struttura ospedaliera Saint Gerard, nella capitale. Questo centro rischiava la chiusura per mancanza di finanziamenti, ragione per cui nel 2018 Nasara lo ha “adottato” consentendogli di continuare a lavorare fino ad oggi 3 giorni la settimana. Ad oggi il CMA eroga una media di 450 interventi al mese su una base di utenza di circa 60 famiglie.
- Il secondo CMA ha iniziato le attività nel 2018 dentro il Centro di Djicofè, è aperto 2 giorni la settimana e fornisce una media di 180 interventi al mese su una base di 25 famiglie.
Questi due CMA lavorano in forte sinergia, utilizzando lo stesso personale specializzato che fornisce terapie riabilitative ai bambini fino a 7-8 anni.
Negli stessi Centri sono presenti anche spazi per momenti di socializzazione degli adolescenti e degli adulti con handicap, che passano qualche ora in compagnia di animatori volontari.
I prossimi passi del progetto per i Centri di Fisioterapia Infantile in Burkina (CMA)
Un’evoluzione naturale del progetto è quella di modificare parte delle attività di rieducazione, introducendo l’uso di tecniche di Community Based Rehabilitation, ovvero “l’arte di aiutare una persona ad imparare a vivere nel miglior modo possibile e a fare il più possibile da sé stessa, tenendo conto delle proprie limitazioni e disabilità”.
Nei prossimi mesi vorremmo aiutare le mamme di bambini con handicap ad uscire dall’isolamento culturale e familiare, facendole diventare parte attiva di un gruppo di sostegno reciproco.
Ci stiamo impegnando anche a proiettare l’intervento riabilitativo soprattutto nel contesto dove la persona vive, per ridurre quelle barriere sia fisiche che sociali, presenti nella comunità che favoriscono l’emarginazione.