L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato nel 2008 che più dell’80% della popolazione nei paesi in via di sviluppo usa la medicina tradizionale come prima forma di supporto medico. Questo perché, oltre alle ragioni economiche, sociali e logistiche, il rapporto tra medici tradizionali (medici di villaggio che fanno uso di tecniche tradizionali) e popolazione in Africa è 1:500, mentre il rapporto tra medici convenzionali (medici negli ospedali che usano tecniche occidentali) e popolazione è di 1:40000.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce gli effetti curativi della medicina tradizionale e spinge per la sua integrazione con la medicina convenzionale nei paesi in via di sviluppo. Uno degli obiettivi del “WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023” è esplicitamente quello di “promuovere rispetto reciproco, collaborazione e comprensione tra medici convenzionali e tradizionali”.
Per questi motivi Nasara dal 2014 porta avanti numerosi progetti con i medici tradizionali del Burkina Faso. I progetti spaziano dal supporto diretto a medici tradizionali, alla coltivazione e distribuzione a prezzi accessibili delle erbe medicali, oppure al supporto alla ricerca sulle nuove metodologie e piante. Nasara collabora quasi sempre con enti locali come il Centro Nazionale Semences Forestieres, cioè il principale centro di ricerca sulle piante in Burkina Faso.
La medicina tradizionale è una realtà lontana dalla medicina occidentale alla quale le persone che vivono nei paesi sviluppati sono abituate. Per questo, forse, il modo migliore per capire in cosa consista questa branca della medicina è quello di conoscere direttamente uno dei centri che Nasara sostiene da più anni, cioè il centro di riabilitazione Lafi La Boumbou.