Microcredito

Nel 1976 Yunus, premio Nobel per la Pace nel 2006, fondò la Grameen Bank, prima banca al mondo ad effettuare prestiti ai più poveri basandosi non già sulla solvibilità, bensì sulla fiducia. Il microcredito ha come scopo quello di consentire ai beneficiari, cioè i più bisognosi e privi della possibilità di accedere ai prestiti bancari, di prendere in mano il proprio destino consentendo loro di poter scegliere come impiegare i soldi, liberandoli dall'usura.

Dal 2013 a Djicofè abbiamo attivato un progetto di microcredito ed i risultati sono decisamente importanti:

  • circa 140 donne beneficiano delle attività di microcredito
  • è di oltre 15.000 € il capitale circolante tra le donne
  • il prestito medio è di circa 100€, quota più che sufficiente per piccole attività di commercio e di produzione
  • il tasso di restituzione senza problemi è elevato
  • tutte le donne coinvolte sono diventate delle vere imprenditrici del loro futuro

Fin dai primi anni 2000 la nostra organizzazione Nasara ha effettuato molti interventi di sostegno delle attività economiche delle popolazioni del Burkina Faso, ed è proprio dopo questo “rodaggio” che abbiamo deciso di di attivare un canale di vero microcredito.

Come funziona il microcredito

Fino al 2012 i nostri numerosi interventi hanno prodotto modesti cambiamenti in quanto erano azioni principalmente “caritatevoli”, cioè un aiuto economico senza pretenderne la restituzione, piuttosto che di “prestare” il denaro ed organizzarne il recupero.

Questa metodologia di intervento ha risolto numerosi problemi contingenti, e di questo ne siamo felici ed orgogliosi, ma dobbiamo costatare che spesso non ha attivato quel processo virtuoso che è invece alla base del “sistema Yunus”, cioè il cambio di mentalità del beneficiario che da semplice attore passivo che attende un aiuto, si trasforma in attore attivo che decide del proprio destino.

Questo virtuoso cambio di mentalità deriva dalla presa di coscienza che, invece di ricevere della carità, il destinatario dell’aiuto firma un vero e proprio contratto economico, oltre a stringere un patto d’onore con tutta la collettività in cui vive.

Attraverso questo duplice accordo egli riceve un prestito, che dovrà poi restituire con il proprio lavoro.

All’inizio questo modello induce nella mentalità del beneficiario il concetto di “risparmio per la restituzione” che poi si trasforma in “risparmio per gli eventi straordinari” (come una malattia o una emergenza).

L’organizzazione del microcredito è complessa per sua natura, poiché prevede una presenza locale e continuativa per gestire l’intero ciclo di vita del microcredito: dalla stipula dei contratti, al recupero delle piccole rate periodiche, alla risoluzione dei problemi che possono sorgere.

A monte di tutta questa necessità organizzativa, si deve mettere in conto una necessità di trasparenza che sta alla base della fiducia che si chiede e che quindi si deve restituire.

In generale, il prestito di denaro è regolato in ogni stato da leggi molto restrittive, che assimilano l’attività di microcredito ad attività di tipo finanziario, quindi con possibilità di essere effettuate solo da organizzazioni riconosciute e controllabili a livello governativo.

Per queste ragioni, Nasara dal 2012 ha perfezionato un accordo con ASIENA, una grande associazione umanitaria burkinabè che ha esperienza pluriennale di attività di microcredito e che è conosciuta ed autorizzata dalle autorità bancarie del Burkina Faso.

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