Nelle carceri africane la povertà che affligge gran parte del continente è evidente in modo drammatico nelle condizioni di vita di coloro che vi sono detenuti.
Vi sono rinchiusi indistintamente tutti i tipi di criminali del paese: criminali politici, delinquenti comuni, prostitute, ladrucoli, assassini, fedifraghi, maniaci, bambini, madri con figli…
Una vera pattumiera sociale, dove vengono buttati, con qualche sommaria forma di processo, anche solo dei sospettati, dei poveracci accusati magari di un piccolo furto.
I detenuti dormono per terra (i più fortunati hanno a disposizione delle stuoie), i servizi igienici sono pochi e malridotti, l’alimentazione è insufficiente e coloro che non hanno parenti che gli portino il cibo soffrono la fame.
Il referente dell’associazione che si occupa dell’assistenza ai carcerati nella capitale Ouagadougou ci racconta che per portare cibo ai carcerati che non ricevono aiuto dai familiari i soldi non bastano mai. I volontari sono costretti ad adottare una regola ferrea per evitare risse al momento della distribuzione del poco cibo. La regola è semplice quanto spietata: si usa un rapporto matematico tra l’altezza ed il peso per redigere una lista che viene seguita fino a che, di solito molto presto, non finisce il cibo da distribuire.
Molti detenuti non hanno vestiti per coprirsi, non c’è biancheria, ed il sapone è un genere di lusso.
La sovrappopolazione e la promiscuità favoriscono la diffusione di malattie infettive come il colera, la tubercolosi, la dissenteria e l’Aids.
Le cattive condizioni igieniche delle strutture penitenziarie sono insufficienti e molto spesso fatiscenti, mancano di acqua potabile, di bagni, e il cibo che viene fornito ai detenuti è scarso.
L’equilibrio psichico e mentale è minacciato dalla vita detentiva, dall’isolamento, dalla mancanza di lavoro. Nascono tensioni spesso molto violente tra i detenuti che sono costretti a vivere insieme in condizioni precarie.
Molti detenuti sono in condizioni di salute difficile già prima di essere rinchiusi in carcere. Spesso appartengono a strati sociali poveri e malnutriti, ai quali sono precluse le cure mediche.
Le cause della carcerazione – quali la povertà, l’uso di sostanze stupefacenti, la violenza, la mancanza di una educazione e l’assenza di una assistenza legale – favoriscono l’emarginazione dei detenuti.
Ogni giorno, tutti i giorni nella stessa condizione, senza poter avere un bagno, un momento di privacy, senza poter camminare o far giocare il proprio bambino.
Nelle carceri serve qualunque cosa: degli alimenti, un po’ di sapone, medicine.
Tutti gli anni la nostra associazione porta ai volontari che operano nel carcere un pò di soldi e soprattutto un pò di medicine da distribuire; è sicuramente poca cosa, ma il solo fatto che qualcuno si interessi a loro, consente ai detenuti di riacquistare un pò di dignità e di fiducia.
Adotta il progetto
Se ti piace, puoi adottare questo progetto facendo una donazione a Nasara per il Burkina specificando come motivazione: Prog. assistenza carcerati
Servono medicinali
Per questo progetto cerchiamo medicinali da portare durante la missione prevista per novembre 2011. Servono principalmente antibiotici ad ampio spettro, ma anche altri medicinali sono utili.